Tra i protagonisti dell’arredamento di tendenza degli ultimi anni, il bagno ha da tempo smesso di essere solo un luogo di servizio per diventare sempre di più una stanza completa, dove praticità e comfort si intrecciano strettamente. E cosa c’è di più confortevole di un pavimento in legno? Ma in bagno, si può? Quella del parquet in bagno è una questione annosa, in cui fatti reali si confondono spesso con falsi miti. In questo articolo vi spieghiamo perché è un’ottima scelta.
3 buoni motivi per dire sì al parquet in bagno
1. Estetica
È innegabile, il parquet in bagno, come nel resto della casa, ha – tra gli altri – un grande pregio: è bello. Sembrerà banale, ma rendere piacevole i propri ambienti di vita o di lavoro non è un’operazione da sottovalutare. Soprattutto se si tratta di uno dei luoghi più frequentati – e necessari – di tutti. Non solo: a differenza di altri materiali, il parquet si coordina perfettamente con lo stile del bagno e dei suoi componenti d’arredo, valorizzandone toni ed effetto generale. Che amiate lo stile minimale e ipertecnologico, o quello più classico e persino un po’ retrò, il parquet – grazie alle sue numerose possibilità di personalizzazione (finiture, colori, schemi di posa) – si abbina ad ogni scelta estetica. Inoltre, qualora gli spazi della vostra salle de bain lo consentissero, è possibile alternare il parquet con altri rivestimenti, ad esempio “ritagliando” alcune zone e differenziando così le funzioni della stanza.
2. Praticità
E qui casca l’asino! Sì, perché proprio su questo punto si concentrano i principali falsi miti sul parquet in bagno. Partiamo dunque dal primo: l’acqua è la principale nemica del parquet. Vero, ma lo è ancora di più l’umidità. Ciò che danneggia il parquet, in generale e in particolare in ambienti naturalmente umidi come il bagno e la cucina, è proprio l’umidità che viene assorbita dalle fibre di legno causando deformazioni e cambiamenti di colore. Certo, anche l’acqua è fonte di disastri per i pavimenti in legno, ma questo solo se stagnante per tante ore. E chi di noi, parquet o meno, lascerebbe ristagnare l’acqua senza asciugarla in pochi minuti? Allo stesso modo, a meno di non voler fare una sauna casalinga, è altamente probabile che ciascuno di noi, finita la doccia, aprirà porte e finestre per fare uscire il vapore. Areare bene il bagno è proprio il segreto per evitare il che parquet si rovini: un segreto molto facile da mettere in pratica, no?
3. Manutenzione e durata
Sempre a proposito di pratica, quella della pulizia del parquet è davvero molto semplice: basta una passata di aspirapolvere e poi straccio appena inumidito, i prodotti giusti e il gioco è fatto (ne abbiamo parlato meglio qui), senza il fastidio di dover rimuovere polvere e muffe tra intercapedini o fughe di giunzione tra un pezzo e l’altro come accade, ad esempio, nel caso di certe piastrelle. Infine, la durata: altra miscredenza sul parquet riguarda la sua presunta morbidezza. Che il legno sia un materiale più tenero di altri, quali ad esempio il marmo, è certamente vero. Ma proprio in questo risiede la sua forza. A seconda del tipo di parquet e della finitura scelti, infatti, è possibile intervenire rimuovendo segni e graffi secondo diversi gradi di profondità, come nel caso delle Linee Gazzotti Vintage e Life.
Bello, pratico, duraturo e decisamente piacevole al tatto: cosa che, per un ambiente come il bagno in cui capita spesso di trovarsi a piedi nudi, non è da sottovalutare.
Come scegliere il parquet per il bagno
Fatta la teoria, passiamo ora alla pratica. Per scegliere il parquet migliore per il bagno è necessario tenere a mente soprattutto il fattore umidità e optare per un tipo di legno naturalmente più idoneo di altri a resistervi. Tra le essenze più indicate per il rivestimento del bagno, c’è senz’altro il Rovere: legno particolarmente stabile anche in ambienti con un alto grado di umidità.
Oltre al rovere, tra i legni più noti per resistenza all’acqua, il Teak, presente nelle Linee Extraresistent e Vintage di Gazzotti, è spesso impiegato, oltre che in interno residenziale, per ambienti esterni (come nella Linea Freetime), come piscine e terrazze, ma può essere utilizzato anche in ambienti interni molto caldi e umidi come saune e bagni turchi. Valida scelta rimane comunque sempre il Rovere, con le dovute attenzioni.
Se il vostro cruccio è invece l’igiene del bagno, allora Extraresistent di Gazzotti è il parquet che fa per voi: il suo speciale trattamento igienizzante, infatti, lo rende impermeabile all’umidità – microclima perfetto per la proliferazione di germi e batteri – eliminando fino al 99,9% di batteri come l’Escherichia Coli e lo Staphylococcus Aureus.
Infine, qualche consiglio tecnico:
- Tra un parquet verniciato e uno oliato completamente, è consigliabile quello a vernice o solamente microporoso come Vintage Gazzotti che assorbe meno l’umidità dell’aria.
- A differenza di quella flottante, la posa incollata, garantisce un migliore isolamento del legno ed evita che l’eventuale perdita d’acqua si trasmetta a tutti gli strati del parquet.
- Sigillare bene i tasselli di legno tra loro e lungo il perimetro della stanza è inoltre fondamentale per evitare infiltrazioni. Applicare un po’ di silicone lungo il profilo del bagno non solo eviterà il problema dell’umidità, ma garantirà anche l’elasticità del legno che, come tutti i materiali “vivi”, è soggetto a dilatazioni e restringimenti continui.
Dunque, per tornare alla domanda iniziale, parquet in bagno sì o no, la nostra risposta è decisamente sì. E la vostra?